Descrizione
Levi, inserito in questo contesto multiculturale, ha modo di frequentare personalità come Cesare Pavese, Giacomo Noventa, Antonio Gramsci, Luigi Einaudi e, più tardi, importanti per la sua evoluzione pittorica, Edoardo Persico, Lionello Venturi, Luigi Spazzapan.
Nel 1923 soggiorna per la prima volta a Parigi, dove viene a contatto per la prima volta con le opere dei Fauves, di Amedeo Modigliani e di Chaïm Soutine, leggendovi un incitamento alla ribellione contro la retorica fascista e la cultura ufficiale italiana[2]. Durante questo viaggio scrive anche il primo articolo sulla sua pittura per la rivista L’Ordine Nuovo di Antonio Gramsci. Si laurea in medicina nello stesso anno e rimarrà alla Clinica Medica dell’Università di Torino come assistente fino al 1928, ma non eserciterà la professione di medico, preferendo definitivamente la pittura e il giornalismo.
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